Si definisce tale la capacità di “influenzare” l’acquisto di un bene o un servizio grazie alla promozione fatta da un “influencer” sui social networks.
Chi sono gli Influencer? Blogger, youtubers, utenti Twitter, pagine Facebook, profili Instagram molto popolari e con molte migliaia (o milioni!) di followers. Attraverso questi canali infatti il protagonista presenta un prodotto, lo prova, ne parla; l’evoluzione del classico passaparola, ma fatto da qualcuno che viene visualizzato da un pubblico potenzialmente in target con quello di cui sta parlando.
Il testimonial viene infatti selezionato dall’azienda a seconda dell’ambito in cui è specializzato, e di conseguenza avrà seguaci che saranno particolarmente sensibili ai temi e prodotti trattati.
Non necessariamente però si deve collaborare con vere e proprie celebrità (Chiara Ferragni, per esempio): ci sono molti dei cosiddetti “micro influencer” che possono essere utili ai brand con un budget minore o che vogliono arrivare in modo più sicuro ai potenziali clienti. Queste tipologie di utenti infatti sono persone comuni che hanno costruito col tempo community con numeri di fan relativamente piccoli ma sono molto attivi e hanno creato un rapporto diretto e di fiducia con i propri follower. Trovare il personaggio giusto consentirà al nostro brand di arrivare a un target molto selezionato e predisposto a conoscere il nostro marchio.
Da qualche tempo è obbligatorio che venga dichiarato di essere stati pagati per promuovere il prodotto, usando gli hashtag #ad, #paid #adv. Questo non sembra però scoraggiare i follower, che apprezzano comunque i contenuti del creator che li sta proponendo.